sabato 24 febbraio 2007

La tecnica

Il nostro blog si apre con una riflessione critica sulla tecnica attraverso le voci dei filosofi, in un percorso che va dalla Grecia alla contemporaneità.
Al termine di questa presentazione siete tutti invitati a un banchetto "Da Trimalcione", dove, tra una portata e l'altra, ciascuno di voi è invitato ad esprimere la propria posizione in merito all'argomento. La provocazione lanciata ai convitati da un misterioso tutor appassionato di aperitivi ;-) è la seguente: "The Machine Is Us/ing Us":



MODULO: “FENOMENOLOGIA DELLA TECNICA: DA STRUMENTO A ORIZZONTE”

Disciplina: filosofia
Destinatari:Classe III Liceo classico
Obiettivi

1) Stimolo per una riflessione critica sulla tecnica che rappresenta un evento decisivo del nostro vivere: noi continuiamo a pensare la tecnica come strumento, mentre essa è diventata l’ambiente e l’orizzonte ultimo dell’agire umano.

2) Riflettere in prospettiva genealogica attraverso una pluralità di suggestioni testuali: acquisire la capacità di analizzare il medesimo concetto avvalendosi dell’apparato concettuale specifico di ogni autore, riuscendo a ricreare un dialogo tra le diverse prospettive e sviluppare laddove è possibile un pensiero personale e critico.

3) Capacità di contestualizzare il tema trattato all’interno del pensiero complessivo degli autori trattati.

4) Competenza nel saper estendere e generalizzare tale tema filosofico ad altre discipline. Configurandosi la tecnica come orizzonte dell’ “esserci” saper cogliere le ripercussioni che essa provoca nei diversi ambiti del sapere e dell’agire umano: nell’etica con riferimento specifico alla bioetica, nel pensiero scientifico, nella politica con riferimento alla globalizzazione, nell’arte, nella religione, nella cultura di massa e nella multimedialità.

5) Valorizzare la cultura classica acquisita nel corso del quinquennio rendendola viva nel suo ruolo di interprete della contemporaneità.

Strumenti:

Passi scelti dei seguenti testi (possibilità di lettura dei testi in originale sulla base delle lingue studiate dagli studenti e con la collaborazione del docente di Greco l’opportunità di tradurre alcuni passi).

Omero, Iliade, Libro XIII, vv. 730-734, Einaudi, Torino 1982
Esiodo, Teogonia, Opere e Giorni, vv. 519-524, in Opere, Utet, Torino1977
Eschilo, Prometeo incatenato, Utet, Torino, 1977.
Eraclito, I presocratici. Testimonianze e frammenti, fr. 30, Laterza, Bari 1983.
Platone, Politico, in Tutti gli scritti, Rusconi, Milano 1992
Aristotele, Metafisica, Libro I, 981b, 17-23 in Opere, Laterza, Bari 1973
Aristotele, Fisica, Libro II, 193 a, 1-4, in Opere, Laterza, Bari 1973
Bibbia, Genesi, 1, 1-5
Descartes Discorso sul metodo, in Opere filosofiche, parte V, p.318, La Terza, Bari
Kant Critica della ragion pura, Prefazione alla II Edizione, p.21, Adelphi, Milano 1989
Marx, Il capitale, Libro I, capitolo I, pp.104-105
Nietzsche, La gaia scienza, aforisma125, p.162, Adelphi, Milano 2001
Heidegger, La questione della tecnica, in Saggi e discorsi, p.11

Letture consigliate per eventuali approfondimenti:

Umberto Galimberti, Psiche e techne- l’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 1999.
Emanuele Severino, Il Giogo- Alle origini della ragione: Eschilo, Adelphi, Milano 1989.

STRUTTURA DEL MODULO
1.
Il mondo greco

Argomenti

Omero ed Esiodo:
Nella visione mitica del mondo la tecnica appartiene agli dei che come ci riferisce Omero di tanto in tanto ne fanno dono ad individui o a intere comunità.

Eschilo, Prometeo incatenato: Prometeo conosce il destino dei mortali e perciò insieme alla tecnica porta in dono agli uomini un farmaco senza il quale ogni progetto si estingue “ho impedito agli uomini di vedere le loro sorti mortali” infondendo la speranza di sopravvivere. Le cieche speranze e il fuoco sono tra loro strettamente connessi, le une sono le condizioni per l’impiego dell’altro e la loro connessione costituisce l’insieme delle tecniche che consentono all’uomo di poter disporre della natura e quindi di portarsi all’altezza di Zeus.

L’ambivalenza dell’autonomia tecnica: il congedo dagli dei segna l’origine del sapere umano che nasce come sapere tecnico. Ma ciò che libera è anche catena perché l’azione tecnica dà l’illusione di poter sciogliere l’azione umana dai vincoli di Anànke.
Con il divorzio degli uomini dagli dei, da cui prende avvio la storia umana, gli uomini dispongono solamente di quel sapere tecnico che è solamente strumentale ed incapace di eleggere i fini.
La colpa di Prometeo non consiste nell’aver rubato il fuoco agli dei ma nell’aver ipotizzato l’autosufficienza di queste tecniche per la conduzione della vita umana.

Platone tecnica e politica: la gerarchia delle tecniche e la politica come tecnica regia. Le tecniche non garantiscono la sopravvivenza dell’uomo se non vengono governate dalla basilikè tèchne Platone, Politico, 311 b-c

Aristotele: Il fare tecnico è limitato alla soddisfazione di necessità e di bisogni elementari della vita che non soddisfatti non consentirebbero di accedere alla contemplazione. Primato della teoria sulla prassi.Quando la tecnica ha assolto il suo compito, che è quello di liberare l’uomo dal bisogno e dalle necessità elementari della vita, l’uomo può accedere alla contemplazione.


2. Il mondo biblico e il moderno come primato della volontà

Argomenti
La creazione ex nihilo: la religione biblica porta ad una frattura con il mondo greco. La natura per quest’ultimo è concepita, come recita il Frammento 30 di Eraclito e Aristotele nella Fisica, non come creazione di un Dio né opera dell’uomo ma in sé perenne senza inizio né fine, è per sé il divino e il tutto. Tale concezione esclude la domanda relativa all’origine della natura.

Bibbia, Genesi, 1, 1-5: “In principio Dio creò il cielo e la terra…”. Il mondo come effetto della volontà di Dio: evocato dal nulla e destinato al nulla, il mondo non ha più senso in se stesso, ma nell’uomo per il quale è stato creato.

Secolarizzazione dell’escatologia cristiana: Bacone e l’iscrizione del progetto scientifico nell’orizzonte tecnologico cristiano. L’uomo ha il compito di dominare la natura rifiuto della superbia sterile del pensiero teoretico di Platone ed Aristotele. Inaugurazione dell’età moderna: la scienza moderna subordina il vedere al fare manipolativo. (scire propter potentiam).

Cartesio e Galilei: Cartesio pensa l’uomo come maitre et posseseur du mond. Galilei(Il Saggiatore):la natura è scritta in caratteri matematici. Instaurazione della soggettività, l’uomo come metron nel senso che misura il progetto in virtù del sapere matematico: riducibilità della natura allo schema matematico anticipato ritenuto unico strumento idoneo al suo dominio. Al discorso rivelato subentra il discorso scientifico, alla potenza di Dio la potenza della soggettività fondamento indiscusso della verità. Tale indirizzo è coerentemente sviluppato da tutto il razionalismo fino a designare con Spinoza un Ethica ordine geometrico demonstrata, ma anche nel pensiero empirista l’esperienza sensibile ha valore solo se interpretata alla luce della ragione matematica.

Kant: la matematica con Kant diventa l’ordine che l’uomo assegna alla natura costringendola a rispondere alle ipotesi su di essa anticipate: la ragione si presenta in qualità non di scolaro che venga istruito dalla natura ma di giudice che costringe i testimoni a rispondere alle domande che le rivolge (Kant, Critica dela ragion pura,Prefazione alla seconda edizione p19).

3. Disvelamento dell’essenza della tecnica

Argomenti

Marx e l’annuncio del capovolgimento dei mezzi in fini: la tecnica da strumento come mezzo al servizio dell’uomo capovolgendosi in fine decreta il tramonto del regnum hominis e si rivela come orizzonte assoluto.
Nietzsche:
nichilismo e volontà di potenza
Heidegger:
il disvelamento della tecnica moderna come pro-vocazione la quale pretende dalla natura che essa fornisca energia che possa essere estratta e accumulata. La provocazione antica assecondava la natura, quella moderna tratta la natura come un fondo a disposizione.

Nell’orizzonte dischiuso dalla tecnica, l’uomo smarrisce la sua signoria e viene im-piegato come dice Heidegger: be-stellt allo stesso modo con cui si impiegano le forze della natura. La tecnica da mediatore uomo natura diviene l’orizzonte al cui interno uomo e natura sono disposti dalle richieste che le possibilità tecniche promuovono. (la questione della tecnica p.13).
La tecnica moderna come ciò che svela la disponibilità e l’impiego di tutte le cose, non è un operare puramente umano: l’ uomo provoca la natura in quanto è provocato dalla tecnica.

Tecnica e nichilismo: discussione aperta alle libere riflessioni degli allievi: la tecnica è l’ultima parola sull’uomo? Ne definisce la sua essenza profonda come vuole Galimberti? E’ pensabile un orizzonte oltre la tecnica?

Visione del film “Tempi moderni” di Charlie Chaplin

Articoli e siti di interesse

Scienza e tecnica, il mezzo è un fine di Lelio De Michelis

Quando la tecnica è suprema poesia di Umberto Galimberti

Sarà la tecnica a guidare il mondo di Alessandro Zarzana

sabato 17 febbraio 2007

Inaugurazione

Immaginate Socrate, Platone, Nietzsche, Heidegger, insomma, i vostri filosofi o artisti preferiti al tavolo di un caffè a parlare delle questioni che voi ritenete più urgenti ed essenziali.

Siete chiamati ad esprimere le vostre personali posizioni attorno ad alcuni nodi essenziali del pensiero contemporaneo, alla luce delle riflessioni che filosofi, artisti, scienziati, benvengano le contaminazioni, hanno via via formulato.

L'obiettivo è rendere vivo il pensiero filosofico e spezzare la maledizione dello strano anello che fa della filosofia un pensiero che si avvita su se stesso, accessibile ai soli accademici.
In ognuno di noi vive questa scintilla si tratta solo di lasciarla sfavillare.....

...quindi, siate i benvenuti!